PNRR. Con il DL aiuti ter più in house nel pubblico a scapito del mercato
4 Ottobre 2022

Crescono nel PNRR gli interventi a favore dell’in house pubblico che tolgono mercato alle imprese private made in Italy, in particolare alle PMI.

Siamo intervenuti più volte sul tema che è la bandiera della Federazione: il pubblico deve essere leva di crescita e qualificazione delle imprese private e non deve ad esse sostituirsi” – è il primo commento di Lorenzo D’Onghia, Vice Presidente Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. “A gennaio abbiamo evidenziato che con gli art. 9 e 10 del DL 77/2021 sulla Governance del PNRR veniva  ampliata l’area applicativa del ricorso all’in house providing, autorizzando di fatto le amministrazioni pubbliche ad avvalersi del supporto tecnico-operativo di società in house in deroga all’art. 192 del Codice dei contratti pubblici, con affidamenti in house anche per servizi disponibili sul mercato. Abbiamo segnalato ad AGCM e ANAC – prosegue D’Onghia –  i casi di in house che si stanno moltiplicandolo a livello territoriale togliendo spazio alle imprese private che operano nell’ambito dei servizi di valutazione della conformità/Testing-Inspection and Certification, dei servizi tecnici, di informatica, di consulenza. Un percorso che continua e che si rafforza.”

È il caso di quanto previsto all’art. 31 del DL Aiuti Ter che autorizza il Ministero dello Sviluppo economico ad affidare direttamente ad enti e società pubbliche la realizzazione di piattaforme informatiche per l’acquisizione, l’elaborazione e la gestione dati.

Non è più accettabile che le risorse destinate alla ripresa e alla resilienza del sistema Paese e che dovrebbero essere la leva per rafforzare e qualificare l’offerta di servizi privati finiscano per operare a danno delle imprese. Da una parte l’in house, dall’altra un sistema di affidamenti che privilegia nettamente le grandissime imprese. Lo abbiamo detto e lo riaffermiamo convintamente: le risorse del PNRR devono essere volano di crescita del tessuto imprenditoriale italiano, fatto di tantissime PMI e devono promuovere la crescita competitiva del nostro sistema imprenditoriale. Le scelte di apparente semplificazione a beneficio di un buon esito del PNRR non possono e non devono travalicare le regole generali della concorrenza e del buon funzionamento del mercato.”

Il  PNRR deve essere capace di fungere da leva di sviluppo competitivo del mercato privato, valorizzando le capacità di innovazione e le competenze delle imprese di servizi e favorendo la sana collaborazione e le partnership pubblico-private.

Lanciamo un appello al nuovo Governo – conclude D’Onghiaaffinché possa aprire un confronto su un tema che è fondamentale per la crescita delle PMI Made in Italy dell’informatica, della consulenza, dei servizi innovativi, tecnologici e professionali”.